La palpebra cadente o ptosi consiste in un abbassamento completo o parziale delle palpebre superiori o inferiori.
La blefaroptosi o ptosi della palpebra può interessare uno o entrambi gli occhi.
La palpebra superiore risulta cascante sul bulbo oculare in misura diversa e l’occhio sembra più piccolo.
Nei casi più severi può anche limitare la visione. Questa condizione si può scorgere sul volto dei bambini e a tal proposito si parla di ptosi congenita. È coinvolto il muscolo che solleva la palpebra, il muscolo elevatore.
Nel 70% dei casi la ptosi riguarda un solo occhio e può associarsi ad altri problemi. Questi possono riguardare la vista stessa, con la correlazione, per esempio, fra la ptosi palpebrale e l’ambliopia, il cosiddetto occhio pigro, con la funzione visiva dell’occhio che è ridotta, o lo strabismo.
La presenza di ptosi palpebrale potrà anche involontariamente indurre l’innalzamento del sopracciglio per compensare il deficit oppure una deviazione del capo all’indietro, con il mento sollevato, o lateralmente per cercare di migliorare la visione.
Se non è congenita, la ptosi tende a manifestarsi in età avanzata come conseguenza dell’invecchiamento.