Quali sono i fattori principali per decidere di ricorrere alla chirurgia estetica?
Il miglioramento dell’immagine fisica normalmente è correlato a conseguenze positive dal punto di vista psicologico: allargamento della rete sociale, maggiore autostima, maggiore popolarità, miglior rapporto con sé stessi.
Il successo lavorativo sembra essere un’altra ragione: un aspetto fisico curato e senza difetti infatti è spesso percepito come un fattore facilitante nella ricerca di un lavoro o di una promozione. Da questo punto di vista una sorta di investimento per il futuro.
Ciononostante, è possibile che dopo uno o due interventi estetici un individuo non percepisca ancora un cambio significativo nella sua vita.
Sembra quindi che aver eliminato il difetto in questione non sia sufficiente e l’attenzione ci concentra su un altro difetto, e su un altro, e su un altro ancora, finché non si rischia di entrare in un circolo vizioso dove si perde spesso il controllo, la lucidità ed il conto dei ritocchi subiti.
Cosa si nasconde dietro la necessità di dover cambiare qualcosa di noi a tutti i costi?
Questo fenomeno ha forti connotati psicologici: si passa da una mancanza di sicurezza in sé stessi, gravi difficoltà nelle relazioni sociali o problemi legati alla sfera privata, sino ad arrivare in taluni casi a patologie mentali come ad esempio la dismorfofobia.
Frequente è anche il fatto che la gente si sottoponga ad interventi estetici, cercando un nuovo inizio, magari in seguito ad un trauma psicologico o un evento stressante oppure a causa di un bisogno eccessivo di controllo e di perfezionismo.
E’ importante sottolineare che rispetto alle necessità psicologiche appena descritte, nulla ha a che vedere la chirurgia estetica ricostruttiva cioè su persone con malformazioni o che hanno sofferto di importanti danni fisici.