Nel suo capolavoro “Il ritratto di Dorian Gray”, Oscar Wilde, narra la storia di Dorian, un uomo che aspira con tutto se stesso a restare eternamente giovane, mantenendo inalterata la sua bellezza ed avvenenza.

Di fronte ad un ritratto che lo ritrae nel pieno vigore dei suoi anni, formula il desiderio che sia questo ritratto a passare attraverso il processo di invecchiamento al suo posto, liberandolo dal peso del decadimento senile del suo corpo, permettendogli così di non subire la decadenza senile.

La vicenda narrata nel romanzo si concluderà, come è noto, in modo tragico e Dorian dovrà comunque invecchiare e morire, come vuole la nostra condizione umana a cui non si può in alcun modo, almeno per il momento, sfuggire.

La resistenza all’invecchiamento è oggi descritta dalla medicina, prendendo a prestito il nome del protagonista del noto romanzo; la sindrome di Dorian Gray.

Questa è costituita da un insieme di sintomi capaci di rappresentare efficacemente l’angoscia di cui soffrono alcune persone e in una un’estrema paura che il proprio corpo si deformi col passare degli anni.

Tale condizione è considerata patologica dagli specialisti in tutti quei casi che determina comportamenti patologici, influendo negativamente sul comportamento dell’individuo.

Il termine “sindrome Dorian-Grey” è un’espressione della brama dell’individuo di sfuggire al trascorrere del tempo ed al mantenimento duraturo della bellezza.

È importante notare che le vittime di tale sindrome non sono solo ossessionate dall’aspetto giovanile, ma presentano disordini anche a carico della loro crescita emotiva, poiché continuano ad affrontare la vita come adolescenti rifiutando di accettare il processo di maturazione fisica ed emotiva, cominciando così ad abusare delle procedure che possono alterare in modo permanente il loro aspetto fisico.

Si ha allora la comparsa di sindromi ansiose, più o meno gravi a seconda dei soggetti, accompagnati da disturbi della personalità che sfociano, al culmine della delusione, in comportamenti autodistruttivi.

L’aspirazione a mantenere un aspetto gradevole e giovanile, quando diventa un’ossessione, può portare la persona colpita da questa sindrome a sottoporsi a numerosi interventi di chirurgia plastica, oltre ad abusare del Botox.

Queste persone si trovano allora a vivere quasi sempre la loro vita combattuti tra le loro fantasie e la frustrazione di non riuscire a realizzare le loro aspettative.

La più grande paura di questi soggetti è quella di essere respinti dalla società per non essere riusciti a rispecchiare gli standard di bellezza che la caratterizzano.

E’ così che questi pazienti tentano di affermarsi, costringendosi ad essere ciò che gli altri vogliono che siano. Per questo motivo l’ansia diventa una compagna inseparabile che, per essere rimossa, dovrà essere curata con le opportune terapie di pertinenza degli psicologi.