La tossina botulinica è una proteina neurotossica prodotta dal batterio Clostridium botulinum. È la proteina più tossica finora conosciuta.
Nel 1973, la tossina botulinica A, fu utilizzata in esperimenti sulle scimmie e nel 1980 si utilizzò per la prima volta negli esseri umani per il trattamento dello strabismo, blefarospasmo e spasmo emifacciale in pazienti con età maggiore di 12 anni.
Dal 1991 è invece utilizzata per il trattamento della spasticità, sia nell’adulto che nel bambino.
Nel 2002 giunse l’approvazione per l’uso in medicina estetica per il miglioramento temporaneo delle rughe di espressione fra le sopracciglia (linee glabellari).
La tossina botulinica agisce inibendo il rilascio del neurotrasmettitore acetilcolina: bloccandone il rilascio nei muscoli non si manifestano rughe, spasmi o tic facciali e smagliature.
La letteratura medica ha escluso la possibilità di un assorbimento della tossina alimentare dal derma al torrente circolatorio e all’interno dell’organismo.
La tossina botulinica B è stata approvata nel 2000 dalla FDA per il trattamento della distonia cervicale.
Attualmente sono in valutazione altre possibili applicazioni mediche come nel caso dell’emicrania, sintomi prostatici, incontinenza urinaria e vescica iperattiva, asma, obesità e altre possibili indicazioni.
Gli usi della tossina botulinica per cui sussiste approvazione variano molto dal tipo di tossina, tipo di prodotto commercializzato e da paese a paese, anche all’interno dell’Unione Europea.
In Europa la tossina botulinica A è commercializzata sotto forma di quattro prodotti farmaceutici: Botox, Dysport, Xeomin e Vistabex.
La tossina botulinica B è invece commercializzata in Europa con il nome di Neurobloc.