A differenza delle classiche tecniche di depilazione, che rimuovono solo la parte apicale del pelo, l’epilazione laser consente di asportarlo nella sua interezza, bulbo pilifero compreso.
Il principio con cui funziona è quello fisico della luce: il laser emette un fascio di onde unidirezionali e monocromatiche, a una frequenza tale da colpire selettivamente la melanina contenuta nei peli di colore scuro sulla carnagione chiara, surriscaldandoli e denaturandone le strutture vitali (in particolare il bulbo).
Se l’intervento è eseguito correttamente, la pelle intorno al follicolo rimane inalterata.
Nell’epilazione laser, quindi, il pelo non è strappato, ma la fototermolisi provoca la distruzione del bulbo e delle cellule che lo rigenerano, consentendo di ottenere risultati duraturi.
L’epilazione laser presenta una serie di vantaggi: oltre ad essere indolore, infatti, favorisce una riduzione della quantità e del diametro dei peli, nonché una ricrescita lenta, se non addirittura inesistente, grazie all’eliminazione del bulbo pilifero.
Via via che si eseguono i trattamenti, infatti, i peli ricrescono meno velocemente (da 4 settimane all’inizio, a diversi mesi in seguito) e sempre più sottili, l’epilazione laser è definita un metodo “progressivamente definitivo”.