L’acido polilattico, conosciuto anche come polilattato o poli-acido lattico, è un polimero dell’acido lattico di origine sintetica.

Viene prodotto attraverso la polimerizzazione dell’acido lattico, ottenuto a sua volta dai processi fermentativi operati, generalmente, da batteri del genere Lactobacillus.

L’acido polilattico è largamente sfruttato nell’ambito della medicina estetica, dove viene utilizzato sotto forma di filler in alternativa alla chirurgia plastica.

Il successo dell’uso dell’acido polilattico, nel campo della medicina estetica, è da ricercarsi nelle sue interessanti proprietà.

Difatti, esso è sì un polimero sintetico ma biodegradabile, assorbibile ed immunologicamente inerte.

Valida alternativa al lifting, l’acido polilattico, è utilizzato con successo per correggere imperfezioni ed inestetismi del volto, quali:

– rughe superficiali;

– piccoli solchi/pieghe naturali della pelle;

– piccole lesioni cicatriziali chirurgiche o lasciate dall’acne;

– zigomi cadenti, poco accentuati e scarsamente evidenti;

– mento “debole” e poco armonioso;

– occhiaie marcate causate dalla cosiddetta “lacrima di valle” (inestetismo tipico dell’invecchiamento, caratterizzato dal marcato assottigliamento della pelle nella zona periorbitale e dalla “discesa” della palpebra inferiore).

Le iniezioni all’acido polilattico rappresentano un’importante alternativa, peraltro mini-invasiva e di lunga durata, alla chirurgia estetica.